Cento giovani hanno dormito tutta la notte in piazza delle Poste a Vicenza, accanto ai barboni. Tutti avevano il loro cartone, molti avevano il sacco a pelo, altri le coperte. Hanno dormito sul cemento provando la durezza del terreno senza nessun tetto. Questi cento giovani veneti dell’area vicentina hanno aderito a “La notte dei senza dimora”, inserita nella giornata mondiale di lotta alle povertà, il 17 ottobre 2012. Un’iniziativa organizzata dal mondo del volontariato per sensibilizzare la popolazione verso la realtà di chi rimane a vivere in strada, un fenomeno sempre più esteso e che tocca tantissime categorie sociali.
“Hanno aderito tanti giovani provenienti dalle scuole della provincia di Vicenza – spiega Vincenzo Vario operatore della Caritas – e anche tanti professori. Più di trecento i ragazzi che durante il giorno hanno ascoltato le testimonianze di chi è finito in strada, e hanno visitato gli stand allestiti per l’occasione. E poi, durante la notte, cento di questi ragazzi hanno preparato con il cartone il posto dove avrebbero dormito e si sono coperti con una coperta o un sacco a pelo”. Due stand sono stati allestiti ai margini della piazza per sensibilizzare su questi temi, e altri otto tra cui il centro ascolto della Caritas di Vicenza, la Croce Rossa, il gazebo di Scarp de Tennis, dell’albergo cittadino e di san Faustino. Tutti questi stand per fare conoscere le varie realtà che operano sul territorio e che si adoperano per i senza dimora. Anche il comune di Vicenza è stato molto attivo e presente durante la giornata e c’è stata anche una visita del Vescovo di Vicenza. Molto efficaci le testimonianze di chi ora è accolto nei centri di aiuto.
“Io ero un promotore finanziario – racconta Dario– ero pieno di soldi e giravo in Porsche, poi la caduta fino ad arrivare a dormire in strada. Ora sono in una struttura di accoglienza e la mia vita sta ricominciando”. “Avevo problemi di alcool – spiega Antonio- e alla fine la mia dipendenza mi ha allontanato da tutti fino a trovarmi a dormire sotto i ponti. Poi l’incontro con i volontari delle Croce Rossa e ora dormo in una struttura”. Tutte vite che possono ricominciare. Occorre però, da parte della società, un tempestivo aiuto, non lasciando solo chi vive un momento difficile. Importantissime sono le strutture di accoglienza, con posti letto e piatti caldi ma ancora più importante è un percorso di reinserimento e tanto amore.
Cristina Salviati, redattrice della rivista Scarp de Tennis che si occupa del fenomeno dei senza dimora, ha presentato i tanti momenti di giocoleria, di musica, ma anche di riflessione. “ E’ stata una bella esperienza – precisa Nicola Dal Santo del liceo Tron di Schio – abbiamo dormito accanto ai senza dimora. Ciò li ha resi contenti e hanno capito che tanta gente s’interessa alla loro vita. Non sono soli”.
“Da questa giornata ho acquisito la consapevolezza – spiega Luca Dal Santo, uno studente-che è veramente molto facile finire in mezzo alla strada. E ho capito quanto sia importante far conoscere le realtà che aiutano chi è in difficoltà, un aiuto nel momento giusto è fondamentale per chi sta cadendo nel baratro”. Durante la giornata, ci sono stati i momenti in cui studenti e senza dimora hanno fraternizzato, ora suonando una chitarra e cantando ora giocando a carte. C’erano anche diversi professori di religione, di filosofia, d’italiano, tra tanti anche il professor Antonio Ranzolin di Schio, che s’impegna giornalmente per fare conoscere ai suoi studenti le tante persone che aiutano, nel silenzio, chi soffre.
Da questa giornata emerge una bella notizia! I giovani ancora una volta sono in prima linea per dare messaggi importanti a una società un po’ distratta.