L’Organismo unitario dell’avvocatura ha indetto un giorno dio sciopero per il prossimo 23 ottobre; ai temi di sempre si aggiunge la mancata approvazione della riforma forense che stenta ad arrivare in Aula alla Camera. La Giunta dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, per dare unitaria forza alle istanze dell’Avvocatura sulla media-conciliazione obbligatoria, sulla revisione della geografia giudiziaria, sulla giustizia civile e sulla riforma dell’ordinamento forense ha deliberato di proclamare l’astensione dalle udienze civili, penali, amministrative, contabili, tributarie e dalle altre attività giudiziarie, nel giorno 23 ottobre 2012, in concomitanza con la manifestazione di Roma dello stesso giorno con corteo che parte da Piazza della Repubblica (vicino alla Stazione Termini). Alla fine della riunione questo è stato il commento di Maurizio de Tilla, Presidente dell’Oua: «Una protesta necessaria, una giornata di sciopero e una grande manifestazione nazionale. Apprezziamo la disponibilità del Ministro della Giustizia a dialogare su questioni importanti come l’accesso e la riforma dei corsi di laurea, ma serve uno sforzo in più da parte dell’intero Esecutivo: sono da rivedere tutti quei provvedimenti che in questi ultimi due anni hanno portato a penalizzare fortemente i cittadini, con la compressione del diritto di difesa, come con l’irrazionale revisione della geografia giudiziaria (la fine della giustizia di prossimità), l’introduzione del filtro in appello e della illegittima media-conciliazione obbligatoria, con interventi che hanno messo in ginocchio gli avvocati, fortemente colpiti dal punto di vista economico e professionale, a causa dell’abolizione delle tariffe e delle conseguenti irrazionali ed opache tabelle di parametrazione dei compensi, con ribassi di oltre il 50% e con la incostituzionale delegificazione dell’ordinamento forense».