2 giugno 1992: sullo yacht Britannia di proprietà dei reali inglesi, ed alla loro presenza, Mario Draghi (allora direttore delegato del Ministero del Tesoro), Beniamino Andreatta (dirigente dell’Eni), Riccardo Galli (dirigente dell’Iri), tramarono con banchieri ed affaristi internazionali fra cui Goldman Sachs, Salomon Brothers, Merryl Lynch affinché il 48% delle aziende italiane venisse acquistato dagli anglo-americani, e soprattutto affinché dei cartelli privati rilevassero la Banca d’Italia, decretando così di fatto la fine della nostra già sofferta sovranità monetaria. Fu poi il governo di Giuliano “pantegana” Amato ( proprio lui quello che oggi si permette anche di venirci a spiegare in televisione le origini di quella crisi di cui egli fu uno dei grandi propiziatori, esibendosi nei panni del professore…) a trasformare gli enti statali in società per azioni utilizzando il decreto Legge 386/1991 e servendole così su un piatto d’argento alle medesime oligarchie finanziarie! Iniziava quindi l’era delle “privatizzazioni”, che tanti buoni frutti ha portato e sta portando in Italia ed in Europa…L’attuale ( e di fresca nomina) Ministro del Tesoro Vittorio Grilli, alfiere delle privatizzazioni (non a caso il  Reichsfuhrer Monti lo ha messo su quella poltrona), già allora si prodigava per compiacere i suoi padroni internazionali ed infatti fu, dal 1994 al 2000, a capo del programma di privatizzazioni del Ministero del Tesoro.

Non dobbiamo stupirci se oggi Vittorio Grilli, in pieno clima di “allegra apocalisse”, continua nella sua meticolosa opera di demolizione della nostra sovranità nazionale, della nostra indipendenza ed infine della nostra libertà, propugnando privatizzazioni sempre più selvagge…mentre i festini sul Britannia proseguono impuniti!

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