“Non ci dobbiamo arrendere!” sembrerebbe sottintendere a una resistenza nobile oltre il limite del possibile contro ogni tipo di ingiustizia. Invece con mestizia apprendiamo la notizia che è l’ultima canzone di un vecchio ragazzone che va sotto il nome di TONY MARCIANO, neomelodico napoletano, che non difende la libertà ma rimpiange la perduta omertà e che è stato arrestato alcuni giorni fa per traffico di stupefacenti aggravato dall’aver favorito un’associazione mafiosa.
Ce l’ha con i pentiti, alle guardie serviti, questo il suo tarlo, per arrestarlo. Ma Tony Marciano, nella canzone latitante finto, in carcere davvero è stato spinto, per sua grande onta, accusato di far parte del clan GIONTA. Proprio come quel NELLO LIBERTI, che dei magistrati esperti, hanno arrestato con l’accusa di aver cantato del “CAPOCLAN”** l’inno. Del resto nel Paese, più si tagliano le spese e più, dopo anni di SODOMA e GOMORRA, regnerà forte la CAMORRA, perché pure se la chiamano SPENDING REVIU’, la gente non ne può davvero più. Adesso del GOVERNO gli strali colpiscon gli statali che in molti verran tagliati, esuberati, prepensionati o messi in mobilità, che licenziati significa in realtà! Invece per gli ammalati, magari già esodati, posti letto negli ospedali non ci saran più, sempre per merito della spending reviù. E si tagliano anche 200 milioni all’Università, che tanto chi ci và se i soldi non ce l’ha perché il papà è in immobile mobilità.
Però, caso strano, precisi 200 milioni andranno in Vaticano, per le scuole cattoliche, cui tanto tiene il suo Sovrano. Sembra proprio che con la spending reviù abbiano fatto un bel “cuccù!” agli italiani tutti, da quelli vecchi a quelli brutti, con particolare attenzione per i poveri in circolazione. Ma non si può solo criticare, una proposta si deve fare. Con MAFIA, ‘NDRANGHETA, CAMORRA e altri figli di mignotta non fingiamo più la lotta ma facciamo un patto stretto: io non ti prendo più di petto e in cambio tu fai fuori ogni vecchietto e con lui nipoti, figli e chiunque a un povero somigli. Si risparmierebbero pensioni, cassa integrazioni, spese per la sanità o l’inutile Università, ma soprattutto il traffico non ci sarebbe più lasciando strada libera alle auto blu. E visto che ci siamo anche un po’ di negri uccidiamo, tanto per dar l’esempio a quell’OBAMA empio, che rende pubblica la sanità nel Paese della Statua della Libertà.
C’è solo un problema: con questo sistema, dopo che saremo tutti morti, quelli dritti e quelli storti, la povera CRIMINALITA’ la sua droga a chi venderà? Il capoclan si è posta la questione e analizzata la situazione pare gli sia sembrata una “bella strunzata!”. Lui non tratta con un Primo Ministro che, con fare sinistro, prima aumenta le tasse e taglia i servizi, come se mangiare e ammalarsi fossero vizi, e poi dice che bisogna crescere ma senza usare le viscere. L’asse Roma –Berlino, al capoclan che non è un cretino, pare un’alleanza che gli lascia vuota la panza. Per questo la camorra con lo Stato non tratta: mica è matta!
* il titolo della canzone cantata da Tony Marciano è ”Nun c’amma arrendere”, anche se la grafia corretta napoletana richiede il “ci” senza apostrofo e la voce verbale “avimmo” anche se, nel parlato comune, viene spesso sostituita dalla crasi “ammo”, dove sarebbe necessaria la “a” con accento circonflesso.
** “O’ Capoclan” cantata da Nello Liberti
N.B. Per una corretta disintossicazione dai neomelodici Marciano e Liberti si consiglia l’ascolto della canzone “Don Raffaè” cantata dagli A’67 e tratta da Fabrizio De Andrè o di “’A Camorra song’io” sempre degli A ’67 il gruppo rap di Scampia.