Cassa forense ha chiuso il bilancio consuntivo del 2011 registrando un avanzo d’esercizio di oltre mezzo miliardo di euro, un risultato eccezionale soprattutto se inquadrato nel momento di crisi attraversato dai professionisti. Dall’analisi del conto economico sono emersi costi pari a 1.134.783.598 euro a fronte di ricavi complessivi per 1.683.537.205 euro. Ne consegue un avanzo d’esercizio pari a 548.753.607 euro, un valore superiore del 7,6% rispetto a quello di 510.205.291 euro registrato nel 2010.
Il patrimonio complessivo della Cassa continua a crescere e supera i 5 miliardi di euro (5,155 miliardi a valore di libro), rimanendo investito in misura prevalente sul mobiliare (87,6%) con la totale esclusione di titoli tossici, derivati e strutturati, e in misura minore sull’immobiliare (12,4%). Particolarmente rilevante la quota di patrimonio destinata a riserva legale (3,21 miliardi di euro), frutto di un’applicazione rigorosa delle previsioni di legge che consente di garantire agli avvocati la certezza della stabilità patrimoniale dell’Ente. L’area mobiliare ha registrato un rendimento contabile del 3,5%, mentre il rendimento dell’area immobiliare si è attestato al 6,6%.
Riguardo ai costi di funzionamento, sono pari a 27,9 milioni di euro, registrando un – 2,8% rispetto all’anno precedente, con una diminuzione in termini percentuali dell’incidenza sui ricavi dal 2% del 2010 all’1,7% del 2011.
“Si tratta di un risultato importante, anche frutto di una gestione oculata che ha consentito di continuare il trend di riduzione dei costi e di incrementare in modo sensibile le entrate – commenta il presidente dell’Ente, Avv. Alberto Bagnoli – i numeri dimostrano che la recente riforma strutturale approvata da Cassa Forense va nella direzione di garantire agli avvocati la certezza di pensioni dignitose e di prestazioni assistenziali efficaci”. “Proseguiremo su questa strada – conclude Bagnoli – introducendo ulteriori misure per la razionalizzazione della spesa, per il miglioramento della funzionalità dell’Ente e per il consolidamento del patrimonio”.