La Mitsubishi Evo X di Laganà e Invidia

Permettetemi di andare oltre. Per una volta vorrei parlarvi di una gara automobilistica ma non dicendovi solo chi ha vinto, come e perché. Vorrei spiegare perché una gara automobilistica può essere un ottimo veicolo promozionale per zone turisticamente poco sfruttate, magari fuori stagione. E’ un argomento spinoso, soprattutto per i politici locali, solitamente sordi alle richieste di chi vuole organizzare manifestazioni motoristiche e sempre pronti, invece, ad aprire i cordoni della borsa per il torneo interscolastico di calcio…

Mettiamo ad esempio il Rally Città di Cellole, che è giunto alla sua quarta edizione e si è disputato domenica scorsa sulle strade dei comuni di Cellole, Sessa Aurunca e Roccamonfina, tutti in provincia di Caserta tra Monti Aurunci e mar Tirreno. Era il secondo fine settimana di giugno e sulle strade che portano sulla riviera Domitia le auto erano pochine, sintomo della crisi economica e di quella che ha colpito la zona, frutto di anni di amministrazione politica discutibile che ha consentito uno sviluppo edilizio incontrollato foriero nel lungo periodo solo di danni all’economia locale.

fotoOrbene, a partecipare alla manifestazione erano 40 vetture da competizione, con un equipaggio di due persone, pilota e navigatore, presenti dal giovedì per la consegna delle carte necessarie all’ammissione in gara e il ritiro del road-book del rally, il libro dove è riportato l’intero percorso del rally cui bisogna scrupolosamente attenersi. A loro si aggiungono accompagnatori, direttori di team, meccanici, commissari sportivi eccetera eccetera per un totale stimabile di circa duecento persone che dormono, mangiano, bevono, acquistano, fumano. In media ciascuna di queste 200 persone spende, in quattro giorni, complessivamente, circa 500 euro. La moltiplicazione porta subito alla cifra di 100.000 euro. Non una somma enorme, ma che nell’ambito di un comprensorio che in quel periodo è sicuramente sottoutilizzato pur avendo una ricettività turistica notevole, può rappresentare una boccata di ossigeno in vista della entrante stagione estiva che non si annuncia come eccezionale.
A questo si aggiunge la promozione dei luoghi attraverso cui la competizione si muove, che vengono conosciuti da piloti ed entourage e ne ricevono un seppur piccolo ritorno di immagine. Molti piloti hanno infatti apprezzato i centri di Sessa Aurunca e Roccamonfina, sorprendendosi per la bellezza dei luoghi, assolutamente sconosciuti (almeno a loro) prima. E sto parlando di piloti che abitualmente frequentano i campionati italiani e di località amene ne vedono parecchie nel corso dell’anno in tutte le regioni italiane.

Chiaramente il carico dell’organizzazione di questi eventi poggia interamente sulle spalle di promotori locali che provvedono a trovare i soldi, svolgere tutte le mansioni inerenti i permessi, la chiusura delle strade e, credetemi, tantissime altre cose che sarebbe troppo lungo elencare.
Il tutto senza alcun supporto economico da parte delle autorità locali, che non vedono il rally come una possibilità in più per il territorio ma come un male, piccolo, da sopportare per poter fare passerella sui plachi di partenza e di arrivo e alla premiazione. Il solito lavoro da politici…

Se quando si programmano questi eventi, gli organizzatori si trovassero di fronte una classe politica più illuminata ed aperta e che sapesse fare di conti, di rally ne vedremmo certamente di più.

foto_1Tornando alla competizione, la quarta edizione del rally Città di Cellole, ha visto la vittoria, al termine di una gara dominata nelle prime fasi e poi semplicemente controllata, dell’equipaggio formato da Laganà e Invidia, che si sono divisi l’abitacolo della Mitsubishi Evo X con cui si sono presentati al via. Sul podio con l’esperto pilota barese, trentatré anni di gare sulle spalle, sono finiti i romani SilvestriLiburdi e i sanniti PascaleFrancescucci, anche loro sulle ingombranti ma prestazionali berline a quattro ruote motrici giapponesi. Tra i favoriti ad inizio gara figuravano tre equipaggi al via su delle Abarth Grande Punto S2000, vere e proprie auto da competizione. Ritiratosi Pagnozzi, il più brillante dei tre, gli equipaggi rimasti in gara hanno colto il quarto e quinto posto assoluto, ma largamente staccati dal podio. Appena più indietro una muta di vetture francesi, capitanate dalla Renault Clio di FiorilloTucciarone, che si aggiudica la classe sino a due litri.
Una gara tosta, il Rally Città di Cellole, per piloti veri, con gli attributi. Fondo sporco, scivoloso, prove speciali decisamente impegnative e difficili. Una gara che potrebbe diventare di riferimento per tutta l’attività regionale campana rallistica che in questo momento langue. Se solo chi di dovere si sforzasse di dare una mano, anche simbolicamente, magari concretamente, per far crescere la manifestazione.
La ricaduta, anche economica diretta, sul territorio è garantita. Si curerebbero gli interessi dei cittadini che li hanno eletti.
Speriamo che in giro per le regioni italiane, per i comuni italiani ci siano amministratori capaci di guardare al di là delle rotondità del pallone. Almeno per una volta…

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