Con Spending Review (letteralmente “revisione della spesa”) si identifica un sistema di processi volto sia a razionalizzare sia a ridurre l’impatto della spesa pubblica sul bilancio dello stato. Si tratta sostanzialmente di un controllo capillare dei centri di spesa finalizzato all’individuazione, a seconda delle intenzioni, degli sprechi o dei malfunzionamenti interni alla pubblica amministrazione. L’obiettivo è la costituzione di un risparmio pubblico, che può essere impiegato per il miglioramento della sostenibilità finanziaria (“messa in sicurezza” di variabili quali debito ed il deficit), oppure per ridurre la pressione fiscale generale.

Le modalità di implementazione della Spending Review variano in base alle criticità rilevate in un dato sistema economico, nonostante la presenza di alcuni tratti comuni. Il processo può essere attivato una tantum, per fronteggiare eventuali situazioni di crisi, oppure con periodicità nel contesto delle procedure di formazione del bilancio annuale. Un altro elemento fondamentale è l’assegnazione del controllo direttivo sul processo: in generale l’esecutivo tende a delegare questo ruolo a soggetti non politici, come dirigenti ministeriali o esperti comunque esterni rispetto alla pubblica amministrazione, al fine di assicurare un elevato grado di indipendenza.

Sul piano delle categorie sottoposte a revisione, si parla di Spending Review Comprensiva quando il processo riguarda tutti gli ambiti i spesa: il concetto non implica obbligatoriamente il profilo di linearità dei tagli, anche se la mancata salvaguardia di alcuni capitoli porta generalmente a riduzioni in tutti i campi. Spesso il processo riguarda solamente l’amministrazione centrale, rispettando l’indipendenza di bilancio assegnata agli enti locali (comuni, regioni, province). In termini di obiettivo, si distingue tra analisi funzionale e strategica: la prima è tesa a valutare l’efficienza della spesa, per verificare se una certa politica può essere adottata con risorse inferiori, mentre con la seconda si incide sull’efficacia, valutando l’opportunità stessa di un’azione.

La criticità principale della Spending Review risiede nei costi, spesso molto elevati a causa della carenza di flussi informativi, specialmente nella comunicazione tra diversi apparati (ad esempio tra ministeri). Per effettuare una ricognizione puntuale della spesa, infatti, occorre istituire diverse strutture caratterizzate da una conoscenza capillare della macchina pubblica. Il principio sul quale poggia il meccanismo è detto “bottom-up”, ovvero dal basso vero l’alto: più è approfondito il livello di indagine (partendo ad esempio dai singoli uffici piuttosto che dai dipartimenti), maggiori saranno le aspettative di razionalizzazione. (luigi borrelli)

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