Quella del Verdicchio è una storia che ben testimonia miseria e nobiltà del nostro Paese.
E’ uno dei vini bianchi migliori d’Italia, ancora poco apprezzato in patria, spesso evitato all’estero. Perché? Perché negli anni Cinquanta, un importante produttore marchigiano lanciò un concorso per trovare una bottiglia speciale, che identificasse immediatamente il Verdicchio, un po’ come il fiasco per il Chianti.
Vinse un architetto milanese che disegnò la celebre anfora, divenuta in breve un’icona del design esposta nei musei.


Questa bottiglia ebbe immediato successo, fu copiata da altri produttori marchigiani e imperversò a lungo sugli scaffali dei supermercati, divenendo sinonimo di vino bianco marchigiano in Italia e nel mondo. La gente comprava il vino, in apparenza, soprattutto per l’anfora.
E così alcuni produttori iniziarono a imbottigliare vini molto semplici, spesso di bassa qualità, che hanno rovinato l’immagine di un vitigno capace di dare etichette uniche, anche adatte a un invecchiamento che può raggiungere i dieci, quindici anni. Passata la moda dell’anfora, al Verdicchio è rimasta appiccicata la fama di “vino così cosi”.

 

L’unico vantaggio di tutta questa storia è che oggi si possono comprare a un prezzo conveniente bottiglie di Verdicchio Superiore e Riserva, che nulla hanno da invidiare ai più grandi vini bianchi blasonati d’Italia e di Francia.

Il vitigno cresce in due zone delle Marche, quella di Jesi, in provincia di Ancona, e quella di Matelica, in provincia di Macerata; la prima ha escursioni termiche maggiori e un microclima che giova alla struttura del vino, favorendone l’invecchiamento.

Il nome del vitigno è da riferire al colore degli acini che mantengono evidenti tonalità verdi, anche una volta maturi. Recenti studi hanno messo in luce una parentela tra l’autoctono marchigiano e il veneto Trebbiano di Soave, che fa
supporre che il Verdicchio sia stato importato da coloni Veneti arrivati in zona alla fine del Quattrocento dopo un’epidemia di peste.

La pianta, che predilige terreni argillosi, ha foglia media, pentagonale, tri o pentalobata, grappolo medio, compatto, conico e alato; l’acino è di grandezza media e forma sferica, con buccia abbastanza consistente e un poco pruinosa.

La Doc conferita al vino nel 1968, prevede che si possa produrre il Verdicchio anche nelle versioni spumante e passito; il vitigno impiegato deve essere Verdicchio per almeno l’85%, mentre per il restante 15% si possono usare vitigni a bacca bianca autorizzati nella zona. Per fregiarsi della menzione Riserva (per la quale è arrivata la Docg nel 2009), il vino deve avere una gradazione alcolica di almeno 12,5° e un invecchiamento minimo di due anni, dei quali almeno sei mesi in bottiglia.

Il colore è giallo paglierino, con riflessi verdognoli in gioventù e diventa di un bel giallo oro con l’affinamento; il profumo è delicato e persistente, con sentori di frutta, fiori e mandorle amare; in bocca, è asciutto, fine e armonico, con un caratteristico retrogusto amarognolo.

Il Verdicchio, soprattutto nelle sue versioni Superiore e Riserva, è un vino che accompagna egregiamente a tutto pasto: si sposa bene con piatti a base di verdure, come le minestre di stagione, la pappa col pomodoro, la panzanella, i
ravioli ricotta e spinaci, mentre tra i secondi, si può servire con carni bianche arrosto, come oca, pollo e coniglio, pesce al forno o affumicato, sushi e crudi di pesce, formaggi di media stagionatura e foie gras.

I produttori consigliati

Marotti Campi
Salmariano Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Riserva, Verdicchio 100%, venduto in loco a circa 7,90 euro.
Su prenotazione, è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Per chi vuole pernottare in zona è a disposizione la Vigna Sant’Amico Country House con appartamenti a partire da 80 euro a notte.
Loc. S. Amico 14, Morro d’Alba (AN), tel. 0731.618027, www.marotticampi.it
Santa Barbara
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Stefano Antonucci Riserva, Verdicchio 100%, venduto in loco a 11,50 euro.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Tardivo ma non tardo, Verdicchio 100%, venduto in loco a 21,20 euro.
Su prenotazione, è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Borgo Mazzini 35, Barbara (AN), tel. 071.9674249, www.vinisantabarbara.it
Sartarelli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Tralivio, Verdicchio 100%, venduto in loco a 7,50 euro.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Balciana, Verdicchio 100%, venduto in loco a 19 euro.
Su prenotazione, è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Via Coste del Molino 24, Poggio San Marcello (AN), tel. 0731.89732, www.sartarelli.it
Umani Ronchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Vecchie Vigne Casal di Serra, Verdicchio 100%, venduto in loco a 15 euro.
Plenio Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Riserva, Verdicchio 100%, venduto in loco a 15,20 euro.
Su prenotazione, è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Via Adriatica 12, Osimo (AN), tel. 071.7108019, www.umanironchi.com

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