Dopo aver parlato approfonditamente dello stress in generale, esaminiamo un caso specifico: lo stress da lavoro correlato (forse tradotto troppo letteralmente dall’inglese, ma che altro non è che quel tipo di stress correlato al lavoro).


Questo tipo di stress minaccia tutti i lavoratori, ma non solo: minaccia anche le aziende e i datori di lavoro nonché l’economia stessa, causando abbondanti perdite a livello produttivo e patrimoniale.
Secondo studi statistici è infatti il 25% della popolazione europea a soffrirne provocando un danno produttivo che ammonta a circa 20 miliardi di euro l’anno.
Probabilmente proprio perché causa danni economici così rilevanti, di questo stress se ne sente parlare soprattutto a livello giuridico.
Dopo un primo accenno normativo, cercheremo di analizzarlo dal lato psicologico.
Partiamo però dalla definizione riconosciuta dall’Unione europea.

Definizioni di stress da lavoro correlato
Dall’accordo Europeo del 2008 lo stress da lavoro correlato viene così definito: condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro. E ancora: Lo stress non è una malattia, ma una situazione di prolungata tensione, può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute. Lo stress lavoro correlato può essere causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l’eventuale inadeguatezza nella gestione dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione, ecc.
Anche l’agenzia Europea della sicurezza sul lavoro ha espresso una sua opinione su questo tipo di stress: lo stress lavoro correlato viene esperito nel momento in cui le richieste provenienti dall’ambiente lavorativo eccedono le capacità dell’individuo nel fronteggiare tali richieste.
Si può sospettare che queste definizioni, considerando esclusivamente l’accezione negativa di stress, derivino dalla visione di Richard Lazarus, il quale vedeva lo stress come la risposta dell’organismo a richieste ambientali percepite come eccessive e che per questo fanno sentire in pericolo il proprio benessere.
Queste definizioni possono diventare pericolose e causare facile arrendevolezza se non si tiene conto del fatto che lo stress può avere anche funzioni positive, infatti esso può provocare nelle persone azioni improntate al cambiamento e alla soluzione della richiesta stressante, diventando un incentivo ad agire e spesso a migliorare. E’ solo lo stress intenso, prolungato nel tempo ed incessante a rendere lo stress negativo.
In quest’ottica non tutti i tipi di stress sul lavoro possono rientrare nello stress da lavoro correlato. Questo, per essere considerato tale, deve anzitutto essere causato direttamente dal lavoro o dall’ambiente lavorativo e in secondo luogo deve essere di intensità notevole, quindi al di sopra di una normale sopportazione, e prolungato nel tempo (ciò significa che non bisogna allarmarsi al primo sintomo, altrimenti si rischierebbe un crollo dovuto a suggestione, ma d’altro canto il lavoro deve essere strutturato in modo che si eviti anche la comparsa di questo sintomo iniziale) e infine incessante. Quest’ultimo aspetto diventa quasi un indizio dell’intensità emotiva e temporale dello stress oltre che un’aggravante: sta infatti a significare che lo stress è talmente ampio e intenso che non si riesce a staccare la spina una volta al di fuori del lavoro e dunque influisce anche sul resto della vita, rendendo impossibile il riposo, i rapporti sociali e causando gravi problemi di salute fisica e mentale.

 

Vediamo i danni causati dallo stress lavoro correlato.

Danni creati dallo stress da lavoro correlato.
Per quanto riguarda i danni fisici si avranno quindi danni sia diretti che indiretti: tra i primi avremo problemi all’apparato circolatorio, al sistema immunitario, alla tensione muscolare, nonché sarà possibile che si sviluppino problemi di respirazione e problemi all’apparato digerente. Tra i secondi, ovvero i danni indiretti, avremo comportamenti compulsivi e dannosi per la salute tra cui fumo, alcol, utilizzo compulsivo della tecnologia, e dipendenza tra cui ad esempio quella dal gioco d’azzardo. Non è infatti da escludere che la galoppante dipendenza, negli ultimi tempi dalle slot-machine, sia un sintomo di sempre più estese sindromi da stress da lavoro correlato, e anche se sembrerebbe più un danno economico che fisico, va considerato che spesso si accompagna a fumo ed alcol presentando una reale concomitanza di danni.
Per quanto riguarda i danni psichici, si avranno problemi di ansia, di depressione, deficit dell’attenzione, rabbia, disturbi del sonno, nonché tutti quei danni psichici strettamente collegati ai danni fisici (si considerino ad esempio il legame tra sistema immunitario e sistema nervoso e la messa in atto dei comportamenti compulsivi).
Infine, essendo il lavoro una componente particolarmente importante dell’individuo, parte fondamentale e metro di definizione di se stessi, ai danni appena accennati vi sarà un coinvolgimento particolare dell’autostima.
Questi danni psichici e fisici a lungo andare possono creare ulteriori danni indiretti, ad esempio l’ansia e la depressione possono causare problemi nella sfera intima (come il calo del desiderio, la frigidità o addirittura l’impotenza) e nella sfera sociale (come insicurezza paralizzante o ritiro assoluto dal mondo esterno).
Oltre ai danni alla persona si è accennato a quelli all’azienda e all’economia dovuti non solo all’assenteismo, ma anche al presenzialismo, infatti il lavoratore con stress da lavoro correlato può volontariamente forzarsi ad andare al lavoro tentando anche di nascondere la sua condizione, nella paura di essere additato, o licenziato, ma riducendo drasticamente (talvolta anche a livello totale) ed inevitabilmente il suo contributo.

Da cosa viene creato lo stress da lavoro correlato
Va ribadito che per definirsi stress da lavoro correlato è necessario che il fattore scatenante dello stress sia il lavoro o l’ambiente lavorativo, altrimenti ci troviamo in presenza di altro tipo di stress come ad esempio quello post-traumatico.
Vediamo quindi le cause che sul lavoro possono portare a stress correlato.
Queste vengono divise in due grandi categorie, quelle dovute al contenuto del lavoro e quelle dovute al contesto lavorativo.
Per quanto riguarda le prime, ovvero quelle relative al contenuto, appartiene a questa categoria tutto ciò che fa direttamente parte dell’attività lavorativa, come ad esempio il tipo di lavoro, i compiti che si devono svolgere, la quantità di impegno necessaria, gli strumenti e le attrezzature a disposizione, gli orari richiesti, ecc.
Per quanto riguarda il contesto, appartiene a questa categoria tutto ciò che si lega in modo indiretto all’attività lavorativa, come ad esempio l’organizzazione dei compiti, la strutturazione delle gerarchie, i rapporti tra i lavoratori, il valore attribuito ai compiti che si stanno assolvendo, la possibilità di fare carriera, l’importanza delle proprie opinioni, la possibilità di prendere decisioni, il grado di indipendenza, la possibilità di conciliare il lavoro con la vita familiare, la possibilità di godere di ferie e del giusto riposo, l’ambiente intorno, ecc.
Facciamo quindi due esempi di fattori stressanti (il primo tipico e il secondo particolare) relativi a queste due grandi categorie che sono il contenuto e il contesto.

La sindrome da Burn out
Un esempio tipico di stress dovuto al contenuto del lavoro è la sindrome da burn-out, letteralmente bruciarsi. Questa è una sindrome tipica di quelle professioni mirate ad aiutare gli altri (come gli psicologi, i medici, i poliziotti, ecc.) e di quegli ambienti lavorativi nei quali si vive giorno per giorno con realtà dure o difficili, quali possono essere le case di cura, gli ospedali, gli ospizi, le mense dei poveri, gli orfanotrofi.
In pratica accade che l’individuo inizialmente mosso dalla voglia di aiutare gli altri, incominci pian piano a fare suoi i problemi con i quali viene a contatto, comincia a viverli su di sé e a lasciare che lo coinvolgano sempre più fino al punto in cui sente di non essere più utile (e di non esserlo mai stato) per le persone che vorrebbe aiutare. Il lavoratore perde quindi la passione, spesso viene assalito da depressione (causa a volte di insonnia e di abusi e dipendenze di diverso tipo); altre volte sviluppa freddo cinismo che col tempo va smorzare l’empatia di cui disponeva.
A prescindere da questi settori specifici, il burn-out può verificarsi in qualsiasi ambiente lavorativo: dopo la perdita dell’entusiasmo inizia un periodo in cui il soggetto si sente inutile, sente che non sta facendo qualcosa di valido, lo assale l’apatia e l’indifferenza per il proprio lavoro che lo induce all’assenteismo.
Solitamente per ridurre questa sindrome le strutture dovrebbero prevedere la presenza di un supervisore con cui poter parlare o programmare periodici work group nei quali dare un significato alle esperienze difficili vissute durante il proprio lavoro.

Il mobbing
Pur essendo un fattore di stress ascrivibile tra quelli di contesto, il mobbing (violenza psicologica esercitata volontariamente, in modo continuo e persecutorio) non viene contemplato dalle norme relative allo stress da lavoro correlato, ma (giustamente) da quelle riguardanti maltrattamenti e violenza sul lavoro.
Vanno comunque fatte delle annotazioni: il mobbing a volte può diventare proprio un metro di misura dello stress correlato presente in un determinato ambiente lavorativo. E’ infatti probabile che mettere in atto comportamenti persecutori sui propri colleghi sia dovuto allo stress creato dal lavoro: ove vengano denunciati casi di mobbing sarebbe dunque necessario controllare se non vi sia un grado di stress da lavoro correlato difficilmente tollerabile.
Ma anche se non può essere considerato un indice realmente predittivo di questo tipo di stress (né un suo preciso metro di misura) soprattutto perché spesso è subito o provocato solo da un singolo individuo, si dovrebbe comunque cercare di capire, lì dove si verifichi, come mai ci sia stato un caso di accanimento persecutorio verso qualcuno.
E’ inoltre anche vero che se l’ambiente di lavoro è organizzato in modo ottimale sia a livello gerarchico, e soprattutto a livello comunicativo, dando quindi possibilità di esprimere le proprie opinioni ed eventuali insoddisfazioni, questo fattore può divenire facilmente circoscrivibile proprio perché vengono circoscritte probabili insoddisfazioni causa di stress correlato.

Stress da lavoro correlato e individualità
Va sottolineato inoltre che tutti questi fattori di cui si è parlato fino ad adesso sono generici, e anche se riconosciuti a livello globale non tengono conto della persone e della loro individualità: c’è chi, non abituato a gestire lo stress, può considerare stressanti condizioni viste come normali per altri soggetti.
Va inoltre detto che purtroppo è nella natura umana scegliere la via più facile per risolvere i problemi, e spesso l’insopportabilità dello stress (normalmente causata dagli impegni lavorativi) con il conseguente sviluppo della sindrome può diventare la soluzione più semplice per opporsi allo stress medesimo, invece di combattere dandosi da fare attivamente per risolverne le cause.

Fattori storici che hanno portato a questo tipo di stress
Si può sostenere che uno dei primi fattori ad avere contribuito allo sviluppo dello stress da lavoro correlato è il propagarsi stesso di questo concetto ma anche prima che se ne parlasse così ampiamente vi sono state cause storiche ad averne determinato la nascita.
Con l’industrializzazione il lavoratore ha conosciuto una nuova era fuori dalla propria famiglia-impresa, con nuovi tipi di rapporti, spesso freddi e distaccati, altre volte pretendenti. Oltre all’ambiente poco familiare, anche il tipo di lavoro nelle nuove fabbriche è andato a modificarsi, e dalla varietà e gratificazione che poteva avere la gestione della propria azienda familiare o della propria attività artigianale, si è arrivati a lavori a catena sempre uguali o spesso con turni massacranti che portavano a una scarsa soddisfazione personale.
In quest’era, dai ritmi e dai problemi economici incalzanti, ha trovato sempre più spazio questo nuovo tipo di stress, incrementato dai licenziamenti e dalle offerte di lavoro spesso umilianti o mal remunerate. Vi è stato quindi un ulteriore peggioramento, dovuto probabilmente proprio alla presa di coscienza dei diritti dell’uomo, i quali comprendono anche la dimensione del benessere e dello svago, che ha condotto ad una profezia autoavverante dovuta alla diffusione delle informazioni su questo stress.

Soluzioni per lo stress da lavoro correlato
A livello di sociale la prima soluzione sarebbe parlarne di meno o in modo più corretto; poi bisognerebbe di volta in volta valutare attentamente come stanno le cose, ad esempio se siamo di fronte a casi isolati o se ve ne siano molteplici, se siamo di fronte a casi reali, suggestionati o simulati (molti lavoratori effettivamente stanno approfittando di questa preoccupazione sociale per un tornaconto personale, quale può essere la semplice comodità del vittimismo o qualche interesse più materiale).
Oltre a sedare l’allarmismo su questo tipo di stress, là dove realmente ci sia il rischio di sviluppare questo problema, si dovrebbe a livello della struttura lavorativa rendere l’ambiente più familiare, creare delle strutture ricreative e prevedere personale addetto al contenimento dello stress dei lavoratori, come ad esempio accade nelle strutture dedicate alla gestione delle realtà difficili in cui si organizzano incontri con mediatori o supervisori preparati per gestire la sindrome del burn-out.
A livello individuale sono sicuramente validi tutti i suggerimenti dati per la gestione dello stress in generale (visti nella quarta e nella quinta puntata di questa analisi, che trovate tra gli articoli correlati). Ad esempio si dovrebbe cercare di staccare la spina dopo il lavoro dedicandosi ad altre attività considerate piacevoli o gratificanti, bisognerebbe dormire di più, si potrebbero fare esercizi di meditazione e imparare a percepire gli “stressor” con più leggerezza. Dove fosse impossibile gestire in tal modo uno stress troppo intenso, bisognerebbe trovare il coraggio di cambiare se stessi o l’ambiente intorno. Soluzione drastica certo, ma non impossibile, basta avere un progetto e metterlo in atto un passo alla volta: spesso basta solo il pensiero di questo progetto per riprendersi dallo stress, ritrovare la propria lucidità e la forza necessaria per potersi finalmente rilassare.
Dallo stress è tutto… buon rilassamento.

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