Cazzo. Figa. Tette. Gli editori (e non solo) sanno bene che cosa vende nel Paese dal volto cattolico e dall’anima da segarolo. I loro viscidi talent scout corrono alla ricerca di testi che facciano arrapare i ragazzini, meglio ancora se scritti da un’autrice.
È il caso di Melissa P., creatura d’invenzione e scrittrice per finta. Tutto comincia quando un editor ingrifato si masturba su un manoscritto che porta la firma dell’allora quattordicenne Melissa Panarello, una raccolta di pensierini erotici al cui confronto Moccia è da premio Pulitzer. Fazi Editore fiuta gli incassi e costruisce il personaggio, ma solo dopo aver fatto riscrivere l’illeggibile romanzo che esce dopo un anno con il titolo di “Cento Colpi di Spazzola Prima di Andare a Dormire”, in pratica un pornazzo edulcorato.
La confezione è perfetta: la ragazzina ha la faccia da maiala e si esprime come una scrofa in calore, giocando alla Lolita decerebrata per vendere qualche libro in più. E ci riesce benissimo, fino a vendere tre milioni di copie e a vedere la realizzazione dell’omonimo, tristissimo film. Nella solita trafila di Costanzo, Vespa e foto zozze di Oliviero Toscani, tutto sembra andare per il meglio, compreso il casuale fidanzamento con il figlio dell’editore. Ma nel giro di qualche anno l’astuta monella si sputtana il montepremi e rimane con il suo tanto ostentato culo per aria.
I romanzi successivi decretano la sua morte letteraria e attestano la totale incapacità di mettere assieme due parole, inettitudine confermata da Fazi Editore con il quale è oggi in causa per i diritti sul film. Una volta lanciati nel firmamento della discarica mediatica, simili fenomeni sono duri a morire e anche Melissa P. si dedica alla nobile arte del riciclo di se stessa. Prima come pseudo opinionista su Anno Zero, poi come chansonnier finto alternativa insieme al gruppo di Sarah Stride.
Il singolo “Metallo”, simile al rigurgito di un cinghiale sotto acido, è infine accompagnato da un video con la sua immancabile apparizione. Ma non erano meglio cento colpi di roncola prima di imparare a scrivere?