La classifica della libertà di stampa che Reporter Senza Frontiere stila ogni anno rispecchia il grado di libertà di giornalisti, cyberdissidenti e mezzi d’informazione in generale nei diversi Paesi e le misure messe in atto dai governi per rispettare o oltraggiare tale libertà. Nella tabella finale in allegato, a ciascun Paese sono attribuiti un punteggio e una posizione, che in modo complementare indicano la condizione della libertà di stampa nel Paese di riferimento. La classifica non prende in considerazione l’insieme delle violazioni dei diritti umani, ma unicamente quelle nei confronti della libertà di stampa e informazione.
Per redigerla Reporter Senza Frontiere ha realizzato un questionario contenente i principali criteri,
La classifica di quest’anno contiene numerosi cambiamenti in merito alle posizioni dei Paesi, questo perché molti mezzi d’informazione hanno pagato a caro prezzo la diffusione di aspirazioni democratiche e l’appoggio mediatico a movimenti di opposizione. I Paesi di colore nero sono quelli che versano nelle condizioni più gravi e fra questi troviamo anche
Le denunce di Li Datong
Nei giorni scorsi, in un’intervista realizzata per l’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione, Li Datong, ex direttore del settimanale Freezing Point allegato al Quotidiano della Gioventù, ha ripercorso gli ultimi venti anni del giornalismo cinese, tra censura e spinte per l’apertura di nuovi spazi d’espressione. Dopo anni di giornalismo d’inchiesta e ingerenze da parte del potere, nel 2006 Freezing Point fu chiuso a causa dei temi “politicamente sensibili” di cui si occupava. Da allora Li Datong è stato allontanato per “aver superato il limite” e costretto al silenzio ma i suoi scritti appaiono all’estero e soprattutto su Internet, il mezzo che, come egli stesso racconta, ha rivoluzionato la sua vita e sta trasformando l’intero sistema dell’informazione cinese.
In Cina uno dei più grandi e importanti cambiamenti avvenuti negli ultimi tempi consiste proprio nella diversificazione dei mezzi di comunicazione. Prima delle riforme, al tempo di Mao, i giornali erano tutti uguali, fondamentalmente c’erano solo i giornali di Partito, il Renminbao e il Guangmingbao. Infatti, anche se ogni regione aveva il proprio giornale, questi erano sotto stretto controllo politico, riportavano tutti gli stessi titoli, lo stesso stile, le stesse informazioni, erano insomma fatti per trasmettere la linea del Partito non le notizie. Dopo l’apertura però, il mercato e l’interesse dei lettori sono diventati delle forze motrici che hanno originato la proliferazione di giornali locali. Grazie a questo processo durato più di venti anni oggi i giornali locali hanno rimpiazzato quelli ufficiali di un tempo, ai lettori è stata così data la possibilità di ricevere più informazioni, di confrontarsi e di sviluppare un pensiero critico che ha così portato alla formazione e alla diffusione dell’opinione pubblica. I media ufficiali si sono allontanati dai lettori e la loro influenza si è fatta sempre più debole. Tuttavia il cambiamento radicale nel sistema della stampa cinese si è avuto nel 1995 quando
Il partito dei 5 Mao
Un altro metodo ancora è costituito dal cosiddetto “Wumao Dang”, il “Partito dei 5 mao”, ossia squadre di internauti assoldate e pagate dal governo 5 mao per ogni post scritto in suo favore nelle discussioni e nei forum. La censura così fatta però non ha un grande effetto perché essenzialmente risulta complicato controllare l’intero web. La maggior parte dei cinesi si serve di vari sistemi per aggirare la censura e ricevere ugualmente informazioni inoltre la autorità addette al controllo arrivano sempre in ritardo sulle notizie perché non possono prevedere quello che accadrà il giorno dopo, possono pronunciarsi solo su fatti già avvenuti ed emanare un ordine che sarà attuato non prima di un paio di giorni, così mentre loro discutono se una determinata notizia possa o non possa essere dannosa, questa si è già propagata e l’unica cosa che possono fare è evitare che si ingrandisca e influenzare temporaneamente l’opinione pubblica, ma ormai il tempo in cui il popolo poteva essere tenuto all’oscuro di tutto è finito.
I controlli regionali
Nel sistema cinese un elemento determinante per la diffusione di una notizia è il luogo in cui la vicenda accade. Quando un fatto sensibile si verifica in una data regione è difficile per i media del posto parlarne però i media di un’altra regione possono darne notizia senza problemi. Ma nell’era di internet cadono anche queste barriere geografiche: un avvenimento non fa in tempo ad accadere che già è noto ovunque e così i giornali non possono esimersi dal parlarne e anche i media del posto inevitabilmente si trovano a dover diffondere la notizia. Questo metodo di notizie incrociate esiste per motivi strutturali. Nel sistema cinese i governi locali hanno il potere di tenere a bada la stampa del posto ma non possono controllare la stampa di un’altra regione o la stampa centrale, per cui la prassi in Cina è che i giornali del posto tacciono le notizie locali e i media esterni invece le riportano, proprio come è avvenuto per lo scandalo del latte contaminato con melamina. I giornali dello Hebei, dove era accaduto il fatto, non riportarono la notizia, tutti gli altri invece si, portando la questione all’attenzione del Paese. Data la continua pressione a cui i giornalisti cinesi sono sottoposti appare evidente quanto sia complicato per loro svolgere il proprio lavoro. Il problema non è l’avere il coraggio di divulgare la notizia o il non averlo, il punto è che purtroppo i governi locali hanno il potere di mettere a tacere tutti i media della regione e tutti i giornalisti che sono sotto quella giurisdizione sono vittime dei loro abusi. Le pene per coloro che disobbediscono sono pesanti e al direttore del giornale tocca il licenziamento in tronco. Inoltre c’è un altro fattore da prendere in considerazione, ossia la stretta relazione che intercorre fra il governo e le grandi aziende, tanto da essere considerati un tutt’uno. Condividendo gli stessi interessi, le aziende possono servirsi del governo per fare pressione sulla stampa e evitare scandali, fortunatamente
Un silenzio troppo assordante
Tuttavia, il rimodellamento che il mondo dell’informazione cinese ha subito negli ultimi decenni è sorprendente e innegabile. Non bisogna dimenticare che solo trent’anni fa
Reporter senza frontiere tabella libertà di stampa 2011-2012