MANTOVA. È dedicata alla corte di Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova e del Monferrato, la mostra allestita nel Museo Diocesano inaugurata il 16 febbraio e aperta fino al 10 giugno.
Vincenzo Gonzaga (1562-1612) fu un personaggio di un`incredibile prodigalità. Nei 25 anni di regno si calcola abbia speso oltre venti milioni di scudi, dieci volte di più di quanto suo padre, il duca Guglielmo, gli aveva lasciato in eredità. Egli arricchì la reggia di Palazzo Ducale
con bellissima ambienti, un teatro, uno scientifico Giardino dei semplici. La sua galleria di opere d’arte divenne una delle più rinomate d’Europa (fu poi svenduta nel 1627-28 a Carlo d’Inghilterra).
Tra gli artisti che ebbe al suo servizio vi fu Peter Paul Rubens, che proprio a Mantova rivelò il suo valore. Ospitò a corte scrittori, tra cui Torquato Tasso, che aveva fatto liberare dal carcere di Ferrara, e musicisti, come Claudio Monteverdi che per lui scrisse Orfeo, dando inizio alla storia
del melodramma. Numerose anche le opere pubbliche che finanziò, tra cui l’imponente cittadella di Casale Monferrato. Vincenzo Gonzaga riuscì a imparentarsi con i potenti d’Europa, Re Enrico IV era suo cognato, sua moglie era Eleonora de’ Medici, sua sorella Margherita divenne duchessa di Ferrara, una figlia, anche lei di nome Margherita, divenne duchessa di Lorena e l’altra figlia Eleonora sposò l’Imperatore Ferdinando II. La mostra presenta gioielli, dipinti, armature, incisioni,
libri, lettere, tessuti. Vi figurano reliquari preziosi il pendente d’oro e smalti donatogli per il battesimo, la grande Urna di Santa Barbare in ebano decorato d’oro, una galleria di ritratti. La mostra nel Museo Diocesano ha un’appendice nel Palazzo Ducale, che per l’occasione riapre gli ambienti dell’appartamento di Vincenzo Gonzaga.