Domenica 12 febbraio alle ore 18 a Napoli presso il teatro Tasso si terrà il concerto “Tutto il mondo è paese” dei Cantodiscanto, attivi sul panorama musicale italiano ed internazionale da oltre un ventennio, da sempre interessati alle forme di comunicazione fra le diverse culture.

Il concerto, organizzato dall’Associazione Culturale Medinsud, è un viaggio attraverso brani di vari Paesi e di diverse epoche la cui mistura di stili non appare mai forzata ma di piacevole fruibilità grazie all’equilibrio di un panorama sonoro che ha come punto di partenza la città di Napoli per approdare poi a ritmi caraibici, sapori mediterranei, melodie del mare del Nord.

Il fondatore dei Cantodiscanto, Guido Sodo, napoletano di nascita ma bolognese d’adozione, ritorna nella sua città d’origine per presentare l’ultimo progetto discografico che da il nome al concerto “Tutto il mondo è paese”. Tenendo come chiave di lettura la tradizione partenopea, scarnificata dagli orpelli oleografici, l’uso di inserti in dialetto – oltre che in arabo – riporta a una cifra stilistica personale ed è il segno di una libertà inventiva che i Cantodiscanto rivendicano alla musica. Con l’occhio di chi guarda da lontano senza risultare distaccato, il gruppo scava nelle viscere della musicalità partenopea regalando allo spettatore rivisitazioni inedite.

“Oltre alle tappe nordiche – spiega Sodo – il nostro viaggio toccherà ancora i Paesi del Mediterraneo, attraverserà l’oceano Atlantico e approderà in America Latina, a Cuba, in Brasile e a Capoverde. Ci prenderemo la libertà di suonare alcune canzoni di altri Paesi giocando con la lingua del testo, come nella conosciutissima Sodade che Cesaria Evora ha reso nota in tutto il mondo in cui abbiamo affiancato al testo originale in lingua capoverdina una parte in napoletano, lingua molto adatta al tema del pezzo, che tratta di amore e di lontananza dalla propria terra di canzoni popolari di altri Paesi”.

L’obiettivo dei Cantodiscanto è quello di aprire porte di comunicazione fra culture differenti, strumenti musicali che si assomigliano e dialogano secondo un principio che vorrebbe evidenziare l’armonia e non il conflitto fra le diverse culture, nella musica come nella politica e nella vita di ogni giorno. Durante il concerto lo spettatore ascolterà alcune danze celtiche e irlandesi che presentano una certa affinità coi saltarelli del Centro e con le tarantelle del Sud Italia, canti popolari svedesi con una vocalità “portata” assimilabile a quella dei nostri canti a distesa e si stupirà di come la chitarra portoghese, la chitarra del fado, abbia una sonorità molto vicina a quella del mandolino e della chitarra battente. Tutto il mondo è un solo grande paese come diceva il principe della risata Totò, e qui la musica è il filo rosso che unisce i popoli in un viaggio alla ricerca di radici comuni. Appuntamento da non perdere domenica 12 febbraio alle ore 18 a Napoli, presso il teatro Tasso (Via Tasso, 169) per un viaggio in cui temi, musiche e suoni si rincorrono.

Ufficio stampa: Manuela Ragucci manuela.ragucci@tin.it 338/3116674

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