Caro Presidente Monti e caro Guardasigilli Severino: il CCBE, Consiglio degli Ordini forensi europei scrive all’esecutivo italiano, e dice che l’approccio economico alla materia delle professioni non è corretta…
 Il CCBE, si legge nel testo (leggibile in lingua originale e tradotto in italiano in allegato) è consapevole del particolare momento di difficoltà e dell’urgente necessità di riforme economiche e finanziarie, ma non si riesce a comprendere il collegamento tra crisi economica e professione di avvocato.
Le recenti riforme approvate in Italia, aggiungono gli avvocati europei, sono basate su un approccio puramente economico che non tiene conto del ruolo degli avvocati nella società e nell’amministrazione della giustizia. Norme che contrastano anche con la Raccomandazione del Consiglio d’Europa (2002) sulla libertà di esercizio della professione legale e i principi fondamentali dell’ONu sul ruolo dell’avvocato che sanciscono l’indipendenza della professione legale.
Il documento quindi segnala che altri Stati Membri potrebbero anche opporsi all’insediamento di tali modelli organizativi sul proprio territorio perchè nella maggior parte delle giurisdizioni europee la prestazione di servizi legali non è consentita in strutture in cui soggetti estranei alla professione detengono tutto o in parte il capitale sociale.
Il nostro esecutivo, infine, viene esortato a prendere in considerazione le riflessioni esposte dal CCBE, soprattutto il ministro Severino, considerata la sua esperienza di avvocato, viene richiamata a proteggere il rapporto di fiducia tra l’avvocato e il suo cliente, ma soprattutto a salvaguardare l’indipendenza decisionale dell’avvocato per tutelare i diritti e le libertà dei cittadini. 
Lettera_CCBE_a_Presidenza_CdM_ITALIANO_25_gennaio_1.pdf
LETTERA_CCBE_Mario_Monti_25_gennaio_copia.pdf

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