Come nasce la Cantata dei Pastori? Come si è arricchito nei secoli il suo testo? Chi sono e come si esprimono i personaggi comici di Razzullo e Sarchiapone?
Di questo e altro parlerà Peppe Barra al teatro Trianon nell’incontro-spettacolo a ingresso libero di martedì prossimo, 20 dicembre, alle ore 18. Il celebre artista-mattatore introdurrà così il pubblico a tutti i segreti della maggiore sacra rappresentazione della tradizione natalizia partenopea: una chiave di accesso e un preludio imperdibili all’atteso spettacolo che, proprio dalla sera del 25 dicembre, ritorna dopo cinque anni sul palcoscenico del teatro pubblico di piazza Vincenzo Calenda. Interverranno l’antropologo Marino Niola e il musicologo Pasquale Scialò, docenti dell’università suor Orsola Benincasa.
La Cantata dei Pastori ha un titolo lunghissimo e barocco, ma è universalmente nota con questa abbreviazione d’uso. Vi si narrano le vicissitudini di Maria e di Giuseppe nel loro viaggio verso Betlemme, le insidie dei Diavoli che vogliono impedire la nascita del Messia, la loro sconfitta ad opera degli Angeli e l’adorazione di personaggi presepiali, quali pastori, cacciatori e pescatori.
Scritta nel 1698 da Andrea Perrucci, da allora è continuamente rappresentata, rimaneggiata e riscritta. Non c’è Natale senza la Cantata dei Pastori e non c’è Cantata senza Peppe Barra. Nel tempo la rappresentazione si è collocata tra rito e teatro, ogni compagnia di quartiere, di paese, di parrocchia, ha elaborato una propria tradizione interpretativa. Ultima e più illustre di tutte quella di Peppe Barra, che aveva già interpretato la Cantata a fianco della madre Concetta, nel ruolo di un irresistibile Sarchiapone (dopo essere stata l’Angelo nella versione di Roberto De Simone alla fine degli anni Settanta).
Oggi con Peppe Barra la Cantata continua il suo percorso secolare, sacro e profano, tra tradizione e contemporaneità con i due personaggi principali che affrontano le peripezie con gli espedienti di sempre: Razzullo, uno scrivano inviato in Palestina per il censimento della popolazione, popolano affetto da fame atavica e incapace di svolgere un lavoro stabile, cui si affianca Sarchiapone, un barbiere matto in fuga, omicida per pura distrazione, rispettivamente interpretati dallo stesso Barra e da Salvatore Esposito.
La Cantata dei Pastori è una produzione storica di successo del Trianon: rappresentata anche allo Strehler di Milano, si è aggiudicata nel 2004 il prestigioso premio Eti – gli Olimpici del Teatro come migliore commedia musicale, anche grazie all’apporto delle belle scene di Lele Luzzati, che così ha firmato uno dei suoi ultimi lavori.
Dopo la “prima” nel giorno di Natale, alle ore 21, lo spettacolo si replicherà il 26, 28 e 29 dicembre, il 1° e il 2 gennaio, sempre alle ore 21; due le recite pomeridiane alle ore 18: il 28 dicembre e il 3 gennaio.
I prezzi dei biglietti vanno dai 10 ai 27 euro.
Il botteghino del Trianon è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13.30 e dalle 16 alle 19.30. Per informazioni: tel. 081-225 82 85, o in Internet www.teatrotrianon.org. I biglietti sono acquistabili anche presso il circuito Charta e le prevendite convenzionali.

Di Golem

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