La mafia si combatte con la cultura, il rispetto delle regole, gli esempi positivi. A dare questa “ricetta” non è un uomo qualunque, ma I.M.D. poliziotto- scrittore che per lungo tempo ha fatto parte della sezione Catturandi che ha stanato e messo in galera tanti latitanti di mafia.
I.M.D. è un palermitano verace e ha fondato un’associazione, “100 per 100 in Movimento”, che ha come scopo informare, creare una nuova cultura basata sulla legalità e regalare messaggi di speranza. “La mafia non è invincibile – spiega I.M.D.- come tutti i fenomeni storici ha un inizio e una fine. Bisogna far capire ai nostri giovani che non è necessario convivere con la mafia, accettarne i compromessi. La vera mafia è quella delle ruberie pubbliche, dei grandi sprechi”. L’associazione, nonostante sia meno di un anno che opera, può già vantare numerosi incontri con le scuole (tre sicule e una di Bergamo). Negli incontri con gli studenti i volontari fanno conoscere il fenomeno mafia e perché occorre una mentalità nuova. Di particolare rilievo i “colloqui” con un liceo di Palermo, con molti ragazzi “difficili” provenienti da famiglie di mafiosi e delinquenti. I volontari hanno spiegato agli studenti quali sono le conseguenze penali per un furto, cosa sono le droghe e quali danni provocano alla salute. Hanno fatto vedere anche un film su Peppino Impastato, che parla di un giovane figlio di un mafioso che decide di schierarsi contro la sua stessa famiglia.
L’associazione “100 per 100 in Movimento” ha da pochi mesi la sede in via Sgarlata, zona storica di Palermo, in un’area dove c’è tanto da lavorare. La gente ha incominciato a fidarsi dell’associazione, tanto che le sono state segnalate alcune problematiche legate alla pedofilia e alle micro gang, reati prontamente segnalati agli uffici competenti. L’associazione “ 100 per 100 in Movimento” nelle scuole del nord dell’Italia mette a conoscenza i giovani che la mafia non è solo un fenomeno del sud: ancora oggi molti studenti sono convinti che la mafia sia solo un problema del meridione. Un altro settore che porta avanti l’associazione è quello del fumetto che illustra storie di vittime di mafia, vicende che ci insegnano a capire tante cose.
Tra i fumetti realizzati, la storia di Rocco Gatto, un mugnaio che fu ucciso dalla mafia. Rocco Gatto non aveva voluto abbassare la serranda del suo esercizio commerciale in segno di lutto per il boss della zona; quest’atto di coraggio l’ha pagato con la vita, ma poco dopo il Presidente delle Repubblica Pertini premiò questo gesto con la medaglia al valore. Altra storia raccontata in fumetto è quella di Peppino Letizia ucciso dalla mafia quando aveva solo undici anni. Il bambino fu ammazzato perché era stato testimone delle torture e dell’omicidio di un sindacalista. Queste tavole sono state realizzate per dimostrare che la mafia non ha mai avuto rispetto per nessuno, nemmeno per un bambino (l’omicidio risale agli anni settanta). La bella notizia e che dopo vari anni sono stati arrestati gli assassini del bimbo e ora a Corleone una piazza e una scuola hanno il nome di Peppino Letizia. “100 per 100 in Movimento” è in simbiosi con Radio Cento Passi (dividono anche la stessa sede a Palermo) dove tutte le voci emarginate possono trovare uno spazio, dai ragazzi dei centri sociali a tanti altri. “Uno dei valori che vogliamo far nascere nei giovani – spiega I.M.D.- è quello della bellezza”